AFRICA 1:1. CINQUE ARTISTI AFRICANI A CA’ PESARO

Arte.it, 18 May 2023

Dal 20 Maggio 2023 al 01 Ottobre 2023

VENEZIA

LUOGO: Ca’ Pesaro – Galleria Internazionale d’Arte Moderna
INDIRIZZO: Santa Croce 2076
ORARI: Mar - Dom 10 - 18 | Lun chiuso
ENTI PROMOTORI: In collaborazione con AKKA Project e Africa First by Serge Tiroche
COSTO DEL BIGLIETTO: Ingresso a pagamento
TELEFONO PER INFORMAZIONI: +39 041 721127
 
Venezia propone una ventata d’aria fresca proveniente dal continente africano: dal 20 maggio al 1° ottobre 2023, Ca’ Pesaro - Galleria Internazionale d’Arte Moderna accoglie AFRICA 1:1 Cinque artisti africani a Ca’ Pesaro, esposizione di opere site-specific create da Option Nyahunzvi (n. 1992 Zimbabwe), Pamela Enyonu (n. 1985 Uganda), Alexandre Kyungu (n. 1992 DRC), Boniface Maina (n. 1987 Kenya) e Ngugi Waweru (n. 1987 Kenya).
 
L’esposizione è il frutto del progetto messo in atto da AKKA Project, Africa First e Ca’ Pesaro che, nello spirito della 18ª Biennale di Architettura, hanno dato vita ad AFRICA 1:1 LAB, Artists Residency Program, progetto di residenza d’artista che ha portato 5 giovani artisti africani a sperimentare il vivace ambiente artistico veneziano e, al contempo, ad offrire il loro personale contributo creativo alla città, che si prepara al preannunciato Laboratorio del Futuro della 18ª Biennale di Architettura curata da Lesley Lokko. 
 
Le residenze hanno visto la creazione di 5 spazi di lavoro, veri e propri studi, presso AKKA Project e al contempo l’immersione dei giovani artisti africani nel contesto culturale veneziano e di Ca’ Pesaro in particolare.
 
Attraverso lo studio della storia della Galleria, dei documenti originali e delle opere dei Maestri conservati nella collezione permanente, i cinque autori in residenza hanno costruito inediti dialoghi con la tradizione visiva della città e con la storia del Palazzo sul Canal Grande.

L’arte contemporanea africana entra così negli spazi della Galleria Internazionale d’Arte Moderna con Pamela Enyonu, Alexandre Kyungu e Ngugi Waweru che introducono un’ampia riflessione sui temi dell’identità, del trauma e degli spazi socio-politici; Boniface Maina, invece, contribuisce al dialogo instaurato con le raccolte del Museo attraverso una visione surrealista, mentre Option Nyahunzvi esplora nuovi contesti di spiritualità.