Ca’ del Duca 3052, Corte del Duca Sforza
San Marco, 30124, Venezia, Italy
Tue – Sat 10am – 6pm
Apre a Milano Spazio MU.RO, la nuova sede della Collezione MU.RO, progetto fondato da Andrea Musto ed Elisabetta Roncati e dedicato all’arte contemporanea come luogo di sperimentazione e di incontro tra culture. L’apertura è accompagnata dalla mostra inaugurale Mascherada, realizzata in collaborazione con AKKA Project, galleria fondata a Dubai nel 2016 da Lidija Kostic Khachatourian e Kristian Khachatourian, oggi con sede anche a Venezia e riconosciuta per il suo impegno nella promozione dell’arte africana contemporanea, dal Padiglione del Mozambico alla Biennale 2019 a numerosi progetti internazionali.
La collaborazione tra MU.RO e AKKA Project nasce da una visione condivisa: la cultura come strumento di dialogo capace di oltrepassare confini geografici e simbolici. L’incontro tra Venezia, Milano e l’Africa diventa così il punto di partenza di un percorso curatoriale orientato alla contemporaneità globale e alla costruzione di una piattaforma inclusiva e transnazionale.
La collaborazione tra MU.RO e AKKA Project nasce da una visione condivisa: la cultura come strumento di dialogo capace di oltrepassare confini geografici e simbolici. L’incontro tra Venezia, Milano e l’Africa diventa così il punto di partenza di un percorso curatoriale orientato alla contemporaneità globale e alla costruzione di una piattaforma inclusiva e transnazionale.
Spazio MU.RO si propone come un nuovo centro per la ricerca e la diffusione dell’arte contemporanea, con particolare attenzione – ma non esclusiva – alla produzione della MENA Region. Dal 2026 un ciclo di mostre dedicherà approfondimenti ai linguaggi del Nord Africa e del Medio Oriente, consolidando il ruolo di Milano come crocevia culturale e ampliandone lo sguardo verso Sud.
Il titolo della mostra inaugurale, Mascherada (dal veneziano “festa in maschera”), evoca i temi della metamorfosi, della memoria e dell’identità. Venezia, città di scambi e contaminazioni, si lega idealmente all’Africa, dove la maschera è rito, simbolo e resistenza culturale.
Come afferma Elisabetta Roncati, art sharer, divulgatrice culturale e ideatrice nel 2018 del progetto Art Nomade Milan: “Se nella Venezia rinascimentale la maschera era simbolo di libertà e di contaminazione, oggi diventa metafora del dialogo tra culture, tra Africa ed Europa, tra memoria e identità. La mostra nasce, infatti, come ponte tra queste due dimensioni rievocando la storica vocazione della città lagunare a crocevia di commerci, influenze e presenze africane, come documentano le ricerche più recenti sulla storia dei legami tra Venezia e il continente africano. In questo contesto la maschera assume un duplice ruolo: è oggetto di protezione e di rivelazione, superficie e profondità, corpo e simbolo”.
Come afferma Elisabetta Roncati, art sharer, divulgatrice culturale e ideatrice nel 2018 del progetto Art Nomade Milan: “Se nella Venezia rinascimentale la maschera era simbolo di libertà e di contaminazione, oggi diventa metafora del dialogo tra culture, tra Africa ed Europa, tra memoria e identità. La mostra nasce, infatti, come ponte tra queste due dimensioni rievocando la storica vocazione della città lagunare a crocevia di commerci, influenze e presenze africane, come documentano le ricerche più recenti sulla storia dei legami tra Venezia e il continente africano. In questo contesto la maschera assume un duplice ruolo: è oggetto di protezione e di rivelazione, superficie e profondità, corpo e simbolo”.
In mostra cinque artisti che rappresentano diverse generazioni e poetiche dell’Africa contemporanea: Reinata Sadimba (Mozambico, 1945), pioniera della ceramica africana, trasforma la materia in linguaggio di emancipazione femminile. Le sue sculture totemiche, radicate nella tradizione Maconde, raccontano maternità, dolore e rinascita; Filipe Branquinho (Mozambico, 1977) con la serie Bestiarium indaga la maschera come spazio di rivelazione e metamorfosi, riflettendo sulla fragilità umana; Gonçalo Mabunda (Mozambico, 1975) forgia troni e maschere da armi dismesse, convertendo la violenza in memoria e bellezza collettiva; Teddy Mitchener (USA/Kenya, 1972) nella serie Disappearing Africa utilizza la fotografia digitale per preservare il patrimonio delle maschere tradizionali, trasformando la documentazione in atto rituale; Kelechi Charles Nwaneri (Nigeria, 1994) costruisce visioni sospese tra realismo e simbolismo, dove il corpo diventa mappa spirituale e luogo di guarigione.
Spazio MU.RO, in Viale Campania 33, è pensato come un ambiente accogliente e dinamico dove collezionismo, ricerca e confronto convivono. Una biblioteca d’arte accompagna il percorso espositivo, mentre la lounge ospita opere della collezione permanente e l’opera “Samuel I” (2024) di Carlos Enfedaque, vincitrice del Premio Collezione MU.RO, assegnato durante The Others Art Fair 2025. Ogni ambiente, curato nei dettagli, riflette l’idea di uno spazio non solo espositivo ma anche di dialogo e pensiero condiviso.
Con Mascherada, MU.RO inaugura un progetto che intreccia radici e visioni, riaffermando il ruolo dell’arte come linguaggio universale capace di unire mondi e identità in trasformazione.
Mascherada
6 novembre – 15 dicembre 2025
Spazio MU.RO | nuova sede della Collezione MU.RO fondata da Andrea Musto ed Elisabetta Roncati
Viale Campania 33, Milano
Spazio MU.RO | nuova sede della Collezione MU.RO fondata da Andrea Musto ed Elisabetta Roncati
Viale Campania 33, Milano
Info: www.collezionemuro.com

