Arte contemporanea africana: un fenomeno in espansione

Antonio Mirabelli, Finestre sull'Arte, 20 January 2021
Quello dell’arte contemporanea africana è un fenomeno dinamico che si è consolidato pienamente nel corso degli ultimi anni, riscuotendo un enorme successo. Il 2020 ha visto il mercato mostrare vivace interesse per gli artisti africani ed afroamericani, mentre musei ed istituzioni private hanno organizzato più retrospettive a riguardo e si prevede che questa tendenza continui anche per 2021. Le gallerie, invece, si aprono sempre più ad investire sulle nuove correnti provenienti dal continente.
Anche le fiere fanno la loro parte. In particolare, la 1-54 Contemporary African Art Fair, fondata da Touria El Glaoui, è la prima fiera dedicata all’arte contemporanea africana che vanta edizioni a Londra, New York e Marrakech e che dal 20 al 23 gennaio 2021, per la prima volta, approda a Parigi. L’evento, organizzato in collaborazione con Christie’s, si svolgerà nel rispetto delle norme adottate per il contenimento della pandemia da Covid-19. Un segnale di apertura verso un universo, quello delle fiere, che si spera possa tornare presto ad animare la vita culturale delle città.
Al centro della ricerca di numerosi artisti africani c’è l’identità e l’indagine sulle proprie origini. Un’analisi che si concretizza in un linguaggio figurativo fortemente espressivo, dai colori potenti e su tele, solitamente, di dimensione medio-grande.
A riflettere sulla Diaspora africana è stato, di recente, l’artista ghanese Amoako Boafo. Originario del Ghana, ma trapiantato a Vienna, Boafo ha realizzato la serie Black Diaspora, un ciclo di ritratti profondi a celebrazione del rapporto con le proprie radici, evidenziato dagli abiti sgargianti dei suoi soggetti che ricordano il sole e le atmosfere della terra d’origine. Un clamore riscontrato anche sul mercato. Nel corso dell’asta di Christie’s ad Hong Kong, lo scorso 2 dicembre 2020, Boafo è stato uno degli artisti dei record, sfiorando il milione di euro di aggiudicazione con la sua opera Baba Diop.
Tratto stilistico del tutto diverso è quello dell’artista di origine etiope Julie Mehretu che nel 2020 è stata protagonista di una monumentale retrospettiva presso il LACMA (Los Angeles County Museum of Art). La sua arte abbraccia riflessioni su guerra, capitalismo e storia attraverso uno stile pittorico informale, in cui si compongono architetture fluttuanti che trasmettono un senso di tensione e movimento. 
 
In corso fino al 31 maggio 2021, la Tate Modern di Londra propone la mostra di Zanele Muholi, temporaneamente sospesa a causa del lockdown. Le fotografie dell’artista sudafricana, una “attivista visiva” come lei stessa preferisce essere definita, indagano il concetto di identità nelle sue molteplici sfaccettature, soprattutto quella sessuale, con una analisi, estremamente delicata, rivolta al ruolo del corpo. 
Guardando sempre al 2021, altro artista consolidato sulle scena dell’arte contemporanea è Yinka Shonibare a cui è stato recentemente assegnato il premio Art Icon 2021, promosso dalla Whitechapel Gallery di Londra e dalla Swarovski Foundation. Shonibare, originario della Nigeria, da sempre, attraverso il suo lavoro, si interroga sui temi del colonialismo e del post-colonialismo nell’era della globalizzazione. 
Appuntamento atteso è quello con l’artista afroamericana Kara Walker che sarà protagonista di una immensa retrospettiva intitolata A black hole is everything a star longs to be presso il Kunstmuseum Basel (Basilea) a partire dal prossimo 5 giugno, occasionein cui verranno esposti al pubblico un gruppo di lavori mai mostrati prima. 
Volgendo lo sguardo al prossimo anno, per l’edizione della 59esima Biennale di Venezia, posticipata alla primavera del 2022, gli Stati Uniti saranno per la prima volta rappresentati da una donna di origine giamaicana: Simone Leigh. Le sculture dell’artista si focalizzano sulle storie di donne afroamericane attraverso un percorso volto a leggere la storia con più consapevolezza, per arrivare ad una comprensione più profonda della contemporaneità. 
Anche in Italia alcune gallerie promuovono la poetica dell’arte contemporanea africana ed afroamericana. La galleria Luce di Torino, la galleria Primo Marella di Milano e la galleria Akka Project di Venezia sono tra i principali spazi che si occupano di questo.
In corso fino al 31 gennaio presso la Primo Marella Gallery c’è Africa Universe – Part II, mostra che propone le opere di un nutrito gruppo di artisti africani contemporanei, al momento disponibile anche on line a causa delle restrizioni imposte per il contenimento della pandemia.
La galleria Luce, invece, ha da poco concluso la mostra dell’artista afro-portoricana Amaryllis DeJesus Moleski.