Art Dubai è cara agli italiani

Alla 17ma edizione della seconda fiera degli Emirati Arabi è forte la presenza di gallerie nostrane
GIORGIO GUGLIELMINO, Il Giornale dell'Arte, 22 February 2024
«Altro giro, altra corsa!» dicevano un tempo i giostrai al luna park. Un po’ la stessa sensazione, di qualcosa in continuo movimento, l’abbiamo in questo turbinio di fiere d’arte in giro per il mondo. Volendo, ci si può anche non fermare mai. Dal primo al 3 marzo è la volta di Art Dubai, al Madinat Jumeirah Conference & Events Centre, giunta alla sua 17ma edizione (il 28 e 29 febbraio sono giorni di preview).
Dubai è oramai diventata nell’immaginario degli italiani una sorta di luogo mitico, sinonimo di lusso, opulenza e bella vita ed anche i galleristi nostrani, per passare qualche giorno in spiaggia e per cercare di piazzare sul ricco mercato locale qualche pezzo, arrivano negli Emirati Arabi in numero davvero consistente. Su un totale di 72 gallerie partecipanti, molte le italiane: AKKA Project, Thomas Brambilla, Continua, Mazzoleni, Franco Noero, P420, Giorgio PersanoPlan X e Studio G7. Numerosa è la compagine indiana con 8 gallerie ubicate tra Mumbai, New Delhi e Kolkata.
Vi sono in parallelo anche una piccola sezione, con solo 9 gallerie partecipanti, dedicata al moderno, e una sezione denominata «Bawwaba», parola araba per «porta d’ingresso», con ben 10 gallerie! Presente anche per la terza volta la sezione «Art Dubai Digital» dove probabilmente sarà più elevato il numero di collezionisti che cercheranno di svendere i propri NFT acquistati negli anni passati che non il numero di nuovi acquirenti.
Gli Emirati Arabi propongono due fiere d’arte contemporanea all’anno. Si è infatti tenuta lo scorso novembre la 15ma edizione di Abu Dhabi Art. Il numero di collezionisti e l’interesse del pubblico negli Eau giustificano due fiere nel giro di un anno? Direi proprio di no. D’altra parte, il numero esiguo di gallerie partecipanti è di per sé esplicativo.
Un paragone? Alla prossima fiera Art Basel Hong Kong, prevista per fine marzo, sono state ammesse 242 gallerie (sono molto più numerose quelle che avevano richiesto uno spazio). L’impressione è che un numero così limitato di partecipanti lo potrebbe ottenere un qualunque evento fieristico in una grande o piccola città. Sono convinto che se Moncalieri decidesse di fare concorrenza ad Artissima a Torino probabilmente, offrendo stand a costi ridotti e qualche ottima indicazione gastronomica locale, 60 o 70 gallerie riuscirebbe a metterle insieme.